REIKI AIUTO PER MAMME E BAMBINI

Reiki, metodo naturale di guarigione, è stato fondato dal Dott. Mikao Usui  in Giappone alla fine del 19° secolo. Esso è un trattamento di Autoguarigione. Il flusso energetico, “attivato e richiamato” dal donatore Reiki, si dirige dove il ricevente ne ha più bisogno. Ogni persona può essere un canale per trattare con Reiki perché questa terapia funziona sempre, anche su soggetti scettici, sia come donatori che come riceventi. Reiki è efficace su gli organi fisici, aiuta a disinfiammare, è un potente antidolorifico e rinforza il sistema immunitario, riportando in equilibrio il campo energetico. E’ una Terapia Olistica che viene utilizzata anche in molte importanti strutture Ospedaliere, abbinata alla medicina tradizionale.




PERCHE’ DARE REIKI AI BAMBINI

Dare il Reiki ad un bambino significa fornirgli uno strumento che sarà a sua disposizione per tutto il corso della sua esistenza, aiutandolo a dare il meglio di sé ed a crescere armoniosamente. Perché anche loro hanno i loro stress (separazioni, bullismo…), perché è meglio sciogliere i traumi giorno per giorno invece che tenerseli fino a 40 anni, perché imparano il valore di aiutarsi a vicenda, perché così crescono in equilibrio (e si vede!)…. e per 1000 altri perché!

Infatti anche per i bambini piccoli le difficoltà non mancano: situazioni familiari tese, l’arrivo di un fratello o sorella, la separazione dei genitori, la difficoltà legate alla scuola, ferite e paure che noi “grandi” spesso nemmeno ci immaginiamo… il Reiki dà forza per superare le difficoltà e dona un senso di serenità e pace, cose certamente utili ai bambini. Aiuta a rilassarsi e può diventare il rito serale per addormentarsi. Può essere un rifugio contro le paure ed angosce. Permette ai bambini di curare i piccoli frequenti incidenti, loro e dei loro amici, abituandoli all’aiuto del prossimo. Praticandolo con costanza porta un miglioramento della loro salute generale e del loro equilibrio emozionale. Avvicina genitori e figli, permettendo di “aver cura” reciprocamente attraverso i trattamenti.

REIKI PER LE MAMME

Per le mamme, sin dal primo giorno del concepimento, è fondamentale che il corpo e la mente siano in equilibrio, per potere avere il miglior stato di salute possibile, specialmente perché in gravidanza sono sconsigliati, se non addirittura proibiti, molti farmaci. Trattare se stesse con Reiki può aiutare ad affrontare al meglio la gravidanza: aumentano le energie mentre diminuiscono le tensioni, le nausee, e si affrontano più serenamente i 9 mesi di cambiamento fisico ed emotivo. Inoltre tutti i benefici del Reiki si riversano sul feto che riceve amore, equilibrio e forza energetica, e affronta il momento del parto sereno e forte. Quando poi il bimbo nasce è molto importante proteggerlo, rinforzare il suo sistema immunitario e trattarlo con Reiki, anche quotidianamente, per prevenire traumi (ad esempio il parto cesareo è un trauma per il neonato, che può provocare disagi emotivi anche per tutta la vita), infiammazioni e molte malattie e debolezze. Finché il bimbo non acquisisce la capacità di parlare, noi non possiamo sapere con certezza perché piange e se, e dove, prova dolore. L'energia curativa Reiki si dirige in modo automatico dove il fisico ne ha necessità, permettendo in questo modo di riportare il fisico in salute ed equilibrio.

Come fare: Le possibilità sono due: 1) Ricevere il trattamento da un Operatore Olistico Reiki (meglio se Master Reiki) 2) Acquisire il primo livello Reiki, in modo da potere trattare direttamente noi stessi e chi amiamo.

LA MEDITAZIONE PER BAMBINI

La nostra società è spesso vittima di un iperattivismo che rischia di contagiare anche i più piccoli. Costretti a confrontarsi con una competizione precoce e con pressioni difficili da sostenere anche per gli adulti. Con risvolti negativi in termini di ansia, insicurezza e aggressività. Un aiuto arriva dalla meditazione, sempre più in voga tra neuroscienziati e psicoterapeuti per i suoi effetti positivi sul corpo e sulla mente. Ecco un saggio a uso di genitori e insegnanti per imparare a utilizzarla con i propri figli e alunni. Ansiosi, insicuri, aggressivi, sopraffatti dagli stimoli e dalle pressioni della vita contemporanea. A ben guardare, l’infanzia dei nostri bambini, che vivono emozioni forti, conoscono la competizione precocemente, sono immersi in impegni sportivi di ogni genere, non è così dorata come può apparire, a maggior ragione quando la famiglia, magari, non è perfettamente funzionale, con relazioni disturbate che incidono sulla vita emotiva dei piccoli. A dar loro una mano oggi, però, c’è uno strumento in più. Semplice, facile, economico: la meditazione, ormai sdoganata da neuroscienziati e psicoterapeuti per i suoi effetti positivi sul corpo e sulla mente e la sua capacità di sincronizzare gli emisferi cerebrali (quello analitico-logico e quello intuitivo), abbassare la pressione, rallentare il battito, aiutare l’organismo a rilasciare dopamine ed endorfine.

Ma se, appunto, meditare fa così bene agli adulti, perché non introdurre anche i bambini a questa pratica così benefica ? Tea Pecunia e Marina Panatero, laureate in filosofia ed esperte di meditazione orientale e occidentale, hanno appena pubblicato un utilissimo saggio teorico e insieme pratico, Giochiamo a rilassarci. La meditazione per calmare i bambini e renderli più attenti e creativi (Urra-Feltrinelli editore), a uso dei genitori ma anche degli insegnanti (visto che la meditazione, ci ricordano, è entrata ormai in numerose scuole di tantissimi paesi, tra cui Canada, Stati Uniti, Israele).
Più benefici di uno sport
                                                                                  
Nella prima parte del libro, le autrici spiegano ciò che si può ottenere nei bambini con pochi minuti di meditazione al giorno:                                                           

1. un miglioramento delle prestazioni scolastiche
2. un aumento dell’attenzione e della concentrazione
3. una diminuzione dei comportamenti aggressivi e ipercinetici    
(e dei casi di bullismo)
4. lo sviluppo di qualità come la compassione, l’equanimità, la capacità di mantenere uno stato emotivo stabile
5. una maggiore tolleranza verso le emozioni negative, una riduzione delle sensazioni di ansia e paura, un aumento della creatività e insieme dell’autostima.

Ma come introdurre la pratica della meditazione ai bambini? In sintesi, si spiega loro che si tratta di un modo per indirizzare dolcemente l’attenzione dove vogliamo noi, sul nostro respiro, verso una certa immagine o sensazione, e mantenerla senza costrizione, evitando che i pensieri che fanno capolino all’improvviso, proprio come dei folletti dispettosi, ci disturbino e ci intrappolino. Uno strumento, insomma, per ritagliarsi uno spazio tutto per sé, fatto di pace e di tranquillità, senza essere in balia degli eventi esterni (e interni). Ciò che sta per essere fatto insieme potrà essere presentato loro come degli “esercizi creativi o dell’immaginazione”,  ma anche direttamente come una “meditazione guidata” visto che, ricordano le autrici, i bambini non attribuiscono particolare significato al termine e dunque evitano associazioni mentali che potrebbero influenzarli.

Si parte dal respiro (seduti e a occhi chiusi): Il libro illustra poi, concretamente, come gestire la pratica della meditazione guidata, che dovrebbe essere svolta, per quanto possibile, regolarmente e in un momento tranquillo e senza fretta. Ci sono indicazioni sull’abbigliamento, sulle posizioni da utilizzare, sul tono di voce da scegliere, su come partire, focalizzando l’attenzione sul respiro e invitando i bambini a concentrarsi su di esso, a occhi chiusi, e su come proseguire e terminare la sessione, sull’uso eventuale della musica. Non solo: l’ultima parte contiene una serie di esercizi (“Il respiro consapevole”, “Che tempo fa”, “L’omino di latte”, “I colori del mondo”, “Il budino”, “Il mio angolo di pace”, “Il fiore”, “Mani sul cuore”), divisi per età e spiegati passo passo: dalla durata in termini di minuti alle immagini da visualizzare, fino alle frasi da ripetere in ciascun esercizio.  Non mancano poi consigli per gli adulti su come gestire la pratica: le autrici spiegano l’importanza di essere calmi e comprensivi, di non pretendere troppo, di non scoraggiarsi per eventuali fallimenti.  Se un bambino disturba, gli si chiede con gentilezza di lasciare la stanza e aspettare fuori, facendogli intendere che potrà tornare a partecipare in qualsiasi momento. Infine, il saggio racconta anche l’esperienza vissuta dalle due “meditatrici professioniste” con i loro figli e con altri bambini, e i piccoli, grandi, successi ottenuti. E fa venire davvero voglia di sperimentare subito questa pratica benefica e così in controtendenza con l’iperattivismo malato della nostra società, che contagia, danneggiandoli, anche i nostri piccoli.

Educare un bambino vuol dire soprattutto portarlo al centro di sé, diversamente da quello che fa la scuola e la televisione, che privilegiano l’aspetto intellettivo e di ricezione passiva. Educare significa anche mettere il bambino in contatto con il proprio corpo, la propria emotività e la propria spiritualità. Nulla va perduto e, una volta adulti, ciò che si è interiorizzato ritornerà.

I bambini sono frenetici, si sa. Questo perché vengono strattonati da una tempesta di pensieri e stimoli. Il rilassamento che la meditazione induce nel bambino permette di sperimentare la calma della mente e la gestione dei propri pensieri e delle proprie emozioni. La pratica della meditazione per bambini consente, anche ai più piccoli, di acquisire consapevolezza del mondo esterno e, parallelamente, di ricercare una forma di silenzio interiore definibile come pausa dalle azione quotidiane. Quello di contattare il proprio sé corporeo attraverso il rilassamento è un aspetto fondamentale della meditazione; il bambino pertanto inizierà a prendere coscienza del proprio sé mentale, dei suoi contenuti, dei pensieri e della maniera in cui gestirli e lasciarli fluire. La meditazione, coinvolgendo il corpo, porta a prendere coscienza dei due ritmi che regolano le nostre funzioni vitali: quello del battito cardiaco e quello della respirazione. In particolare, seguendo il ritmo della respirazione, il bambino sperimenta la calma e si rilassa. I ritmi del corpo consentono al bambino di prendere coscienza che tutta la vita, nostra e dell’Universo, viene regolata da ritmi: quello del sonno e della veglia, del giorno e della notte, dell’alternarsi delle stagioni, della nascita e della morte, del dolore e della gioia. Con la crescita, il bambino che padroneggerà questa consapevolezza, saprà sicuramente trovare una salda posizione nel tessuto sociale.

Fonti:
https://ilreiki.it/reiki-bambini/
http://d.repubblica.it/lifestyle/2015/04/07/news/7_4_meditazioni_per_bambini-2552616/
http://www.cure-naturali.it/meditazione-bambini/2346

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